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Profili applicativi del nuovo regime contabile per le imprese minori

  • Immagine del redattore: Luca Menicacci
    Luca Menicacci
  • 18 lug 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Il regime introdotto dalla Legge di Bilancio per il 2017, destinato alle c.d. imprese minori, presenta numerosi passaggi critici legati alla sua applicazione pratica, sostanziandosi in un criterio “misto”, che prevede numerose deroghe ad un puro principio di cassa [1].

Le ragioni di semplificazione che paiono aver motivato il legislatore alla sua introduzione si scontrano, quindi, con esigenze pratiche di gestione delle varie voci di costo e ricavo e con la scarsa compatibilità del criterio di cassa con le dinamiche dell’attività di impresa. Viene a crearsi di conseguenza un sistema ibrido di “cassa-competenza” che presenta un’articolazione tale da confliggere con le originarie istanze semplificatrici.

Ciò premesso, alcuni profili operativi, come quello legato alla rilevazione di determinati componenti reddituali, oltre a particolari casistiche applicative, come la gestione delle rimanenze o l’adozione dei diversi regimi contabili, meritano in opportuni approfondimenti, anche alla luce dei recenti chiarimenti di prassi

[1] Per una introduzione al regime di cassa si veda, “Regime di cassa e reddito d'impresa in contabilità semplificata” n. 2/2017.


 
 
 

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